Thursday, November 09, 2006

CESARE DE VITA
TRE ARMONICHE : SCULTURA POSATA NELLA PRIMAVERA DEL 2005 IN PROPRIETÀ PRIVATA A MUZZANO.



1. RIFERIMENTI STORICI.

Nelle mie opere uso simboli di archetipi tramandatici dai sistemi tradizionali, da cui derivano le strutture di pensiero religioso, filosofico e politico contemporanee.
Nel caso dell’opera “Tre armoniche” la visione originale è legata al concetto di triade usato in tutte le cosmogonie tradizionali per rappresentare lo sviluppo dinamico del Cosmo dalle origini alle sue manifestazioni materialI.
Ecco vari nomi usati per indicare queste tre energie fondamentali nei principali sistemi di pensiero religioso:
• Indù: Brahama, Vishnù, Shiva.
• Egizia: Osiris, Isis, Orus.
• Platonica: la forza generatrice, la materia che concepisce, la materia
concepita.
• Cabalistica: Corona, Saggezza, Intelligenza.
• Gnostica: Spirito, Verbo, Saggezza.
• Cristiana: Padre Eterno, Verbo, Spirito Santo
Altre connotazioni possibili sono: padre, madre, figlio; passato, presente, futuro; nascere, vivere, morire; maschile, femminile, androgino e così via. Per il Cristianesimo e la Cabala, la Trinità è considerata come il principio creativo di ogni cosa: i tre attributi di un solo creatore o le sue tre differenti espressioni.
Questa scultura è legata per isomorfismo a un altro mio intervento sul territorio nella riserva di Pinus silvestris a Cavagnago, dove pure ho usato tre colonne blu di circa due metri di altezza che circoscrivono un pezzo di bosco dalle proporzioni armoniche: un triangolo rettangolo i cui lati hanno proporzioni 3-4-5 e la cui ipotenusa è allineata, seguendo la proiezione dell’equinozio sul terreno, alla Chiesa Rotonda di San Bernardino (la zona della posa della scultura si situa sopra il percorso della galleria Alptransit).

2. ESECUZIONE.

2.1 PROGETTAZIONE.

Le colonne sono formate dall’assemblaggio di tubi in ceramica dalle altezze e dalle sequenze proporzionate secondo la successione di Fibonacci: dove ogni numero è dato dalla somma dei due precedenti.
La successione di Fibonacci è in stretto rapporto con la sezione aurea (termine probabilmente coniato da Leonardo), chiamata anche proporzione divina che è definita dal numero irrazionale 1,6180339…: costante che definisce la formazione di alcune forme geometriche piane, dei volumi platonici e delle spirali logaritmiche (chiocciole, galassie, fillotassi…) e presente nelle opere degli artisti di tutti i tempi: nei primi utensili in terracotta, nel Partenone, nel Modulor di le Curboisier; Euclide nei suoi Elementi la descrive come “divisione per media ed estrema ragione”, Keplero la paragonava a un gioiello prezioso insieme a pigreco.
La serie di Fibonacci e uno dei modi di ottenere il numero aureo:
1 + 1 = 2.
1 + 2 = 3 3 : 2 = 1,5
2 + 3 = 5 5 : 3 = 1,66..
3 + 5 = 8 8 : 5 = 1,6
5 + 8 = 13 13 : 8 = 1,625
8 + 13 = 21 21 : 13 = 1,615…
13 + 21 = 34 34 : 21 = 1,619… eccetera, sempre più vicino a 1,61803..

Rispettando le proporzioni auree ho costruito la sequenza crescente che compone ogni pezzo e la sequenza decrescente dei pezzi nello sviluppo delle colonne:
Colonna alta:
5 pezzi(uno di essi è la base)ognuno formato da segmenti di 1+1+2+3+5 cm
3 pezzi ognuno formato da segmenti di circa 1+2+3+5 cm
2 pezzi ognuno formato da segmenti di circa 2+3+5+8 cm
1 pezzo formato da segmenti di circa 3+5+8+13 cm
1 pezzo formato da segmenti di circa 5+8+13+21 cm
Colonna piccola:
5 pezzi (uno di essi è la base) ognuno formato da segmenti di circa 1+1+2 cm
3 pezzi ognuno formato da segmenti di circa 1+2+3 cm
2 pezzi ognuno formato da segmenti di circa 2+3+5 cm
1 pezzo formato da segmenti di circa 3+5+8 cm
1 pezzo formato da segmenti di circa 5+8+13 cm (punta)
Colonna media:
5 pezzi (uno di essi è la base) ognuno formato da segmenti di circa 1+2+3 cm
3 pezzi ognuno formato da segmenti di circa 2+3+5 cm
2 pezzi ognuno formato da segmenti di circa da 3+5+8 cm
1 pezzo formato da segmenti di circa 5+8+13 cm
1 pezzo formato da segmenti di circa 8+13+21 cm (punta)

Le misure sono date al momento della costruzione: il restringimento dovuto all’essicazione e alle cotture è circa del 15-20%.


2.2 COSTRUZIONE, MARCATURA, ESSICAZIONE, BISCOTTO.

Il lavoro di costruzione dei pezzi è iniziato nel mese di novembre 2001 nel laboratorio di Besso ed è durato circa quattro giorni; per non confonderli al momento della smaltatura e del montaggio ogni pezzo è marcato all’interno con una lettera maiuscola nella sua parte inferiore: lettera D: colonna alta, lettera F: colonna piccola, lettera C: colonna media. I pezzi sono poi stati messi a seccare, prima lentamente sotto plastica, poi senza copertura fino al primo gennaio 2002, giorno in cui è avvenuta la prima cottura a 960°C (biscotto). Ho usato un grès tipo St. Amand F 100 CHF con 15% di sciamotta da 0 a 0,2 mm (miscela di argilla con pezzi precotti per aumentarne la resistenza per la lavorazione a mano).


2.3 SMALTATURA.

La tecnica di smaltatura usata per le “Tre armoniche” è un poco particolare: ho usato un solo smalto di mia preparazione; lo spessore, il numero degli strati e la diluizione con acqua del composto determina la colorazione più o meno intensa e l’effetto tipico del rosso rame, questo per differenziare le tre colonne e creare un effetto di progressione evolutiva dovuto, oltre che all’altezza, anche alla colorazione dei pezzi: dal piccolo al grande, dal verde-rosso a rosso cupo. Sul bordo delle punte ho aggiunto dei pezzi di vetro colorato che fondendo sono scivolati sulla superficie laterale creando delle sfumature che marcano ulteriormente le punte delle colonne. La sovraccoperta, come il corpo in grès, cotti a 1280°C sono resistenti alle intemperie e agli acidi.


2.4 COTTURA.

La colorazione rossa della sovracoperta vetrificata (smalto) é dovuta alla presenza di ossido di rame nella miscela e alla cottura in atmosfera riducente; ciò è possibile solo con un forno a legna o a gas (come in questo caso) con cui si può regolare l’atmosfera interna e l’apporto di ossigeno durante la cottura. L’effetto del rosso-rame è ottenuto con una riduzione dell’ossigeno a circa 700°C. Una volta avvenuta la riduzione il colore non cambia più e la cottura continua normalmente fino a 1280°C dove si tiene un culmine (mantenimento costante della temperatura) di circa mezz’ora. La discesa della temperatura avviene lentamente fino a 1150°C, momento in cui si chiude il gas e il forno raffredda naturalmente fino all’apertura dopo circa ventiquattro ore. Le tre colonne sono state cotte in tre infornate differenti, l’ultima è la numero 32 avvenuta il 15 settembre 2003 ed è durata circa otto ore.




2.5 ASSEMBLAGGIO.

Avvenuta la cottura ho montato i pezzi creando un collegamento in rame tra un pezzo e l’altro: le fascette, tagliate su misura pezzo per pezzo sono saldate alla fiamma con brasatura d’argento che ho lasciato correre; ho poi aggiunto altri componenti sul rame creando diversi effetti.



3. ESPOSIZIONI.

La scultura finita e montata è stata esposta per la prima volta il 24 ottobre 2003 sul pianerottolo del primo piano dello stabile in Via Besso 42 a, sede del laboratorio e di un’esposizione permanente.



L'opera è stata sempre nello stabile, tranne una pausa di una settimana durante la quale è stata usata, insieme ad altre sculture, come scenografia per l’allestimento creato in collaborazione con il musicista Fabrizio Rosso, il direttore d’orchestra Francesco Angelico e il percussionista Pietro Luca Congedo al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano per il concerto unico dei brani: « SOLO » di Sylvano Bussotti e « PSAPPHA » di Iannis Xenakis.




4. POSA

4.1 RETE GEOMAGNETICA HARTMANN.

Prima della messa in posa dell’opera ho compiuto un rilievo della rete Hartmann (rete magnetica naturale presente su tutta la Terra) allo scopo di poter determinare con esattezza la posizione dell’opera e approfittare di un flusso energetico già esistente, esattamente come fu eseguito in passato per menhir, dolmen e ogni costruzione sacra di tutte le civiltà, nell’intento di creare rituali orografici.
I cinesi chiamano questi flussi magnetici la Schiena del Drago. Il drago simbolizza la forza di energie molto potenti che, se non conosciute, identificate e controllate, possono provocare a lungo andare gravi danni, ma che nello stesso tempo, se convogliate, possono essere di aiuto per un contatto con le energie della Terra.


4.2 CIELO-TERRA-LUCE: CRISTALLI.

Dalla Terra al Cielo e dal Cielo alla Terra, queste sono le direttive degli scambi energetici delle colonne; l’uomo, creatore o beneficiario dell’opera, gestisce le intenzioni (di gratitudine, di pace o altro) effettivamente operanti soprattutto nell’atto contemplativo.

Gli alberi, obbedendo al movimento ciclico del sole e delle stagioni, mutando la loro struttura e il loro metabolismo, hanno una memoria fondamentalmente solare e luminosa. E’ provato che nelle erbacee in maniera palese e persino negli altofusti la luce solare assorbita dalle parti aeree è convogliata fin nelle radici, come in un cavo ottico naturale.
Proprio da questo fenomeno illuminante, eseguito da esseri viventi che già partecipano non poco allo scambio di fluidi e di materiali nell’ecosistema, ho preso l’idea di mettere dei cristalli sulle punte delle colonne e di lasciare che la luce arrivasse fin dove possibile all’interno della colonna a contatto con la terra. Fissando i cristalli sulle punte con dello stucco,ho lasciato quindi uno spazio per favorire lo scambio luminoso.



Cristallo sulla punta della colonna media prima del fissaggio; si intravede il buco lasciato per far filtrare la luce.




Dopo il fissaggio si vede la luce penetrare all’interno della colonna attraverso il cristallo (punta colonna piccola).

Nella scelta dei cristalli ho voluto dare una diversità d’origini estesa a tutta la Svizzera: il cristallo dalla tipica forma triangolare a punta sulla colonna piccola è ticinese; sulla punta media c’è un cristallo trasparente del canton Uri, mentre sulla punta della colonna alta c’è un cristallo fumè del Furka.


Buco per il piedistallo in cemento e sassi: profondità circa 70 cm, ogni tubo entra nel terreno almeno un metro.


Le colonne sono sostenute da tubi di acciaio zincato del diametro esterno di 27 e 30 mm con una fondazione di sassi e cemento e infissi nel terreno il più possibile.
Le misure finali delle colonne sono:

colonna alta: cm 224,5 più il cristallo di
cm 5
colonna media: cm 165, più il cristallo
di cm 3,5
colonna piccola: cm 111, più il cristallo
di cm 4

Il diametro esterno varia da 58 a 62 mm.